Dire basta alla dipendenza affettiva: imparare a credere in se stessi

dire basta alla dipendenza affettivaIl libro di Marie-Chantal Deetjens “Dire basta alla dipendenza affettiva: imparare a credere in se stessi” edito da Edizioni Il Punto d’Incontro offre una rappresentazione generale della dipendenza affettiva definita nella presentazione del libro “come una delle meno tangibili: non si è dipendenti da un oggetto immediatamente reperibile, ma da un cuore, da una speranza, da una presenza”.
L’autrice rende ampio, concreto ed esplicativo il terribile handicap del dipendente affettivo: l’incapacità di essere felice, tollerare comportamenti sempre più intrusivi e addirittura iniqui.
Attraverso il linguaggio semplice della scrittrice si impara a conoscere il dipendente affettivo e il suo percorso tortuoso, la continua concessione agli altri della sua libertà di scegliere e di attesa passiva della felicità proveniente da fuori, comportando un susseguirsi di delusioni e disillusioni.

In maniera meravigliosamente cruda l’autrice ci descrive il dipendente affettivo come una persona con una mancanza di conoscenza di se stesso, dei suoi talenti , dei suoi bisogni e dei suoi valori. Egli possiede solo con una vaga idea di quanto può essere grande il suo cuore se potesse concedersi un po’ di tutto ciò che dà agli altri a piene mani.
Affrontando diversi punti cruciali che hanno segnato la vita di un dipendente affettivo come la relazione con i propri genitori, con gli amici, la solitudine, il proprio rapporto nel mondo lavorativo si mette in luce all’interno del libro l’obiettivo di fornire tutti gli strumenti e le risorse per scoprire della propria autonomia emotiva, cognitiva e relazionale attraverso la rottura del silenzio con la parte più nascosta di se stessi.

Proseguendo con la lettura viene data voce ad alcune persone che dopo tanti anni di sofferenza e vani tentativi di provare a essere chi non si è, sono riusciti a vivere una vita felice e a rendersi conto di quanto valga la loro persona. In particolare, nella seconda parte del libro comincia il percorso di guarigione che conduce a riprendere il controllo della propria vita. Riconquistando passo a passo questa padronanza , il dipendente prende coscienza delle risorse interiori che ha a disposizione e scopre il proprio valore personale attraverso l’accettazione serena della solitudine e la costruzione in funzione delle proprie vere ispirazioni.

In questa parte l’autrice insisterà su diversi aspetti fondamentali che vedono protagonista l’agire in prima persona del dipendente delineando un efficace percorso di guarigione interiore che ha come punto di partenza l’ammissione di essere dipendenti affettivi e la presa di decisione di agire concretamente allo scopo di soffrire meno.
La prospettiva del percorso di guarigione data dall’autrice è quella di liberarsi dagli obiettivi, valori, obblighi e aspettative imposti da congiunti, datori di lavoro, società, genitori e persone che lo influenzano e che non gli lasciano nemmeno il tempo di chiedersi se è questo ciò che vuole davvero, se gli fa piacere e se questo è quello che risponde ai suoi bisogni.

Questo libro è un’opportunità per avere una nuova occasione per liberarsi da una sofferenza che ritorna con tutto il suo peso e la sua intensità nella vita del dipendente affettivo, è un’opportunità per dirsi: “La prossima persona che entra nella mia vita mi camminerà a fianco oppure si toglierà dalla mia strada. Non sarò più quello che segue l’altro o che gli corre dietro. Voglio avanzare tranquillamente nella vita. Marciare al suono del tamburo che odo io”.

 

 

Dott.ssa Marta Villa Psicologa Psicoterapeuta numero iscrizione albo psicologi regione Lombardia 03/9652 Partita iva 05310820963
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